Teresa Cortés


 Era salita in terrazza a scrutare il cielo, in preda alle più eccitanti aspettative. Da come lo avevano preannunciato i giornali, l’arrivo della delegazione statunitense prometteva di essere indimenticabile e lei non se lo sarebbe perso per nessun motivo.

Quel giorno sentiva un brivido correre in tutto il corpo e una specie di presentimento pesarle sull’animo; il mondo stava cambiando e lo faceva in fretta, così come in gran fretta lei stava crescendo. La cosa le metteva un po’ paura, ma al tempo stesso la rendeva euforica e la sensazione che grandi novità fossero alle porte non le dava tregua da alcuni giorni.

Aggiustò una molletta, bloccando il ciuffo ribelle che si inanellava sulla fronte. Non era facile avere diciott’anni, sentirsi sempre fuori posto e il più delle volte non sapere quale fosse la cosa giusta da dire. O da fare. Tuttavia, doveva riconoscere che - a differenza di molte sue coetanee – la sua vita non era racchiusa in una gabbia. I suoi genitori potevano dirsi abbastanza moderni: suo padre – il severo ispettore Rafaèl Cortés - le aveva permesso di coltivare la passione per le scienze, sua madre – l’orgogliosa Doña Isabela Ortega - di tagliarsi i capelli “alla maschietta”, secondo quella che, più che una moda, era un atteggiamento per sottolineare il dilagante desiderio femminile di maggiore indipendenza.

Era il 1929, e il mondo aveva deciso di gettarsi a capofitto nel futuro, capovolgendo ogni regola. Dopo una guerra tremenda come mai se n’erano viste, era giunto il momento di dare voce ai desideri di libertà, indipendenza e progresso di tutti. Dall’America, dalle proiezioni del suo sogno che da ogni parte si evocavano, era partito il cambiamento. E la grande Esposizione che s’inaugurava quel giorno nella sua placida città segnava il passaggio dal vecchio mondo al nuovo: per la Siviglia, per la Spagna, per l’Europa intera.


Ali del futuro, capitolo 2

Teresa Cortès è una ragazza vivace e anticonformista.

Viene da una famiglia strettamente legata alle tradizioni e in questo rigido contesto la sua figura spicca per carattere e intraprendenza. Ama la scienza laddove le sue coetanee sono interessate a vestiti e acconciature, è incuriosita dalle invenzioni che rappresentano il progresso e quando incontra Daniel Coleman riconosce subito in lui uno spirito affine per ideali e interessi.

La Spagna in questo periodo è ancora avvolta nel manto ingombrante di un passato reazionario, ma siamo negli anni Venti e le donne ormai godono di un nuovo senso di indipendenza, frutto delle crescenti responsabilità acquisite durante la Prima guerra mondiale e con il diritto di voto conquistato dalle suffragette.

Teresa incarna perfettamente questa nuova identità, ancora timida ma determinata, pronta a rischiare ogni cosa per ciò in cui crede.