Richard Coleman


 "Con un certo nervosismo, Richard Coleman controllò per l’ennesima volta il danno al prototipo. Daniel era sano e salvo, per fortuna, ma lui non riusciva a capacitarsi che potesse essere accaduto un simile incidente. Aveva lavorato tanto sulla sperimentazione del congegno e aveva lasciato volare suo figlio solo dopo essersi accertato che il dispositivo funzionasse alla perfezione. Eppure qualcosa era andato storto.

Passò le dita sullo squarcio e una sensazione di gelo gli percorse la schiena.

Forse sarebbe stato più giusto dire che qualcuno aveva fatto andare storto qualcosa.

Un sabotaggio, non ci sono dubbi.

Sotto le sue dita, il buco nel metallo bruciava come una ferita.

Un maledetto sabotaggio.

Il pensiero successivo fu che avrebbe dovuto aspettarselo. C’era un segreto nel suo progetto. I giornali e il pubblico non avevano bisogno di sapere come stavano veramente le cose; ma c’era chi sapeva e avrebbe fatto qualsiasi cosa per impedire che lui realizzasse la sua invenzione.

L’invenzione di Tesla.

Non poteva fare a meno, ogni volta, di attribuire la giusta paternità all’apparecchio. Persino quando il suo era un semplice pensiero. Ispezionò per l’ultima volta lo squarcio nella struttura metallica che proteggeva il generatore d’energia libera, poi si lasciò cadere nella poltrona posta accanto all’ampia finestra, tenendo il prototipo in grembo. La stanza affacciava proprio sul lato del Parque dove sorgeva il padiglione pronto a ospitare la sua macchina.

La macchina di Tesla.

Di nuovo la mente andò al suo amico e maestro, il cui genio aveva progettato un’invenzione tanto stupefacente quanto scomoda. Si coprì le ginocchia con una coperta di lana leggera che stava appoggiata sul bracciolo e vi sistemò sopra il prototipo. Tirò fuori dal taschino la pipa, l’accese, tirò una boccata e aspirò il fumo: il tabacco dall’aroma intenso era di ottima qualità e proveniva direttamente dalla Reale Fabbrica in cui, secondo la leggenda, aveva lavorato la zingara di Bizet. Proprio quella mattina, passando davanti al maestoso edificio, non era riuscito a trattenersi – tra un tiro di pipa e l’altro - dal canticchiare l’aria del Toreador, quella che aveva reso celebre la Carmen.

Si rilassò contro lo schienale della poltrona e lasciò che i ricordi fluissero nella mente, più nitidi e potenti che mai, e lo riportassero al giorno in cui tutto era iniziato."

 

Ali del futuro, capitolo 3

Come il lettore potrà ben notare, il personaggio di Richard Coleman è ispirato, fisicamente, ad Albert Einstein.

Nei flashback Richard appare come un giovane scienziato entusiasta e idealista, nel presente è un sognatore che deve fare i conti con la realtà. L'invenzione di Tesla che l'uomo intende portare all'Expo non è gradita ai finanziatori delle sue ricerche e ciò innesca una serie di eventi che lo porteranno a dover scegliere tra l'ideale di un futuro migliore e la tutela dei suoi affetti.