Daniel Coleman


Daniel non credeva che la primavera potesse avere un odore. Aveva girato il mondo assieme a suo padre, in ogni periodo dell’anno, ma non gli era mai capitato di associare una fragranza a una stagione. Eppure, da quando era arrivato in quella città fatta di luce e allegria, l’aria era tutto un profumo. Profumava la terra, profumavano il fiume, i prati, persino le strade e i muri.

E quell’effluvio - pungente e delicato al tempo stesso – lo stordiva e lo esaltava.

Seduto nell’erba, osservò il puntino scuro spostarsi silenzioso nel cielo pulito. Non l’aveva perso d’occhio neanche per un istante.

Rifletté su Teresa Cortés. Quella ragazza lo affascinava. Fin dal primo istante in cui i loro sguardi si erano incrociati, l’aveva percepita simile a lui. Erano legati dalla stessa passione per la scienza: gli sembrava che anche lei la considerasse come un rifugio, un’oasi di pace in cui fantasticare, difendersi dal mondo e soprattutto essere se stessa. Aveva la netta impressione che – nonostante la radiosa naturalezza e la spiccata personalità – Teresa avesse un’indole solitaria, un mondo interiore in bilico tra realtà e sogno. Esattamente com’era il suo, di mondo.

 

Ali del futuro, capitolo 16

Daniel Coleman, figlio dello scienziato Richard, ha sempre girato il mondo con suo padre e gli è stato vicino durante la progettazione dell'invenzione che sta per essere presentata all'Expo di Siviglia, tanto da testare personalmente il volo della macchina. Ha l'età di Teresa Cortés e comprende subito di aver trovato in lei un'anima affine, con gli stessi ideali e la medesima passione per la scienza.

Il suo ruolo sarà fondamentale nel mettere al sicuro i progetti che la lobby del petrolio non accetta di veder realizzati.